Descrizione |
I talli, interamente corticati, alti 3-5 cm e con apici forcipati,
presentano una ridotta porzione basale prostrata che si collega
al basifita tramite rizoidi pluricellulari con apici digitati
e del diametro di 10-25 µm. Dalla porzione prostrata prendono
origine più assi eretti o ascendenti talvolta lievemente torulosi
nella zona prossimale del diametro di 450-520 µm
che si riduce progressivamente a 150-210 µm a livello delle
porzioni subapicali. La ramificazione pseudodicotoma si manifesta
ad intervalli di 8-15 articoli e risultano frequenti ramificazioni
avventizie unilaterali, in serie adassiali, inizialmente ricurve
e poi a loro volta ramificate. In sezione trasversale le zone
nodali presentano 8 periassiali che originano filamenti corticali
ascendenti e discendenti con le cellule corticali più
esterne che, in visione superficiale, mostrano un profilo angolare
e misurano 5-8 x 8-15 µm. Tra gli esemplari esaminati figurano
sia gametofiti femminili che tetrasporofiti. Nei gametofiti femminili
i gonimolobi globulari, con carposporocisti del diametro di 30-35
µm, sono avvolti da un verticillo di 5-6 filamenti involucrali
anch'essi totalmente corticati o provvisti di una corticazione
parziale a livello delle zone internodali prossimali. Nei tetrasporofiti
le tetrasporocisti, a divisione crociato-decussata e del diametro
di 50-60 µm, sono immerse nelle zone nodali e riunite in
verticilli più o meno regolari.
Indagini biomolecolari (Wolf et al., 2011) hanno evidenziato
che i campioni adriatici, precedentemente identificati come Ceramium
secundatum Lyngbye, devono essere in realtà attribuiti
a C. derbesii, una specie descritta sulla base di esemplari
raccolti nei dintorni di Marsiglia. Anche in assenza di indagini
analoghe sui campioni tirrenici riteniamo comunque opportuno
attribuire a questo binomio i campioni raccolti sulle coste toscane.
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